Intervista al blog “Les Fleurs du Mal” di Alessandra Micheli

Abbiamo fatto due chiacchiere molto piacevoli con Alessandra Micheli, titolare del blog LES FLEURS DU MAL, nostro neonato Media Partner. Vediamo cosa siamo riusciti a strapparle…

– Ciao Alessandra, quando è nato “Les Fleurs du Mal” e come?

E’ nato nel lontano 2016 per reazione contro l’idea, imperante, che i miei generi preferiti non interessero il lettore.
E io che sono testarda mi sono detta ok, vediamo se è vero.
Nasce dal mio solito modus operandi: sfida continuea con me stessa e il cosidetto sistema.
Odio i luoghi comuni e la preofezie che si autoavverano per sentito dire.

– Dalla sua nascita ad oggi, come si è evoluto il tuo blog?

Credo che abbiamo cambiato lo stile. Siamo meno ansiosi e preoccupati dell’accoglienza e quindi ci divertiamo molto di più-
questo dona alle recensioni una sorta di leggerezza che ci rende davvero più liberi.
In più ci siamo sempre di più specializzati nei libri di nicchia, quelli che sanno raccontare, emozionare e uscire fuori dalla dittature del business.

– Il blog fa anche recensioni e segnalazioni di autori blasonati?
Il nostro blog recensisce ogni libro che ci colpisce.
Guardiamo la trama e sopratutto il genere a cui appartiene.
Non consderiamo ne l’autore, ne la casa editrice.
Legiamo e basta e cerchiamo di immergerci nella storia.
a volte io stessa non mi accorgo neanche dell’autore se non quando posto la recensiose e quindi devo usare la cover.
Con il nome e il logo.

– Oltre al sito ufficiale, in quali social possiamo trovare Les Fleurs du Mal?
Siamo su twitter e instangram. Ma uso sopratutto la pagina di facebook perchè mi risulta più facile.

– Cosa vorresti migliorare del tuo portale nel prossimo futuro?
Mi piacerebbe migliorare ancora di più la grafica. Che è stata gentilmente regalataci da Giulia Previtali.
Ogni tanto le chiedo un atmosfera più scusa e gotica.
Fino a che mi sopporta contoinuerà a subire le mie richieste.

– Hai mai partecipato a fiere del libro come Blog ospite di qualche stand?
Ancora no.
Però è un esperienza che mi manca e spero di poter vivere presto.

grazie