Dal mese di Maggio, nelle file dei Media Partner del Collettivo si è aggiunto DREAMAGE BLOG, una realtà che lavora in modo molto “proprietario”, “diretto” ma soprattutto “innovativo”. Il nostro fondatore, al termine della chiacchierata con loro, ha comunicato di aver trovato format e modus sperimentali di ottimo ritorno da parte dello staff. E proprio con Clara e Alessia ha approfondito la questione.
Claudio: quando e come è nato Dreamage Blog?
Clara: Dreamage Blog nasce in un pomeriggio primaverile del 2017, mentre mi trovavo in università e seguivo una delle mie tante lezioni della mia facoltà di Scienze della Comunicazione. Quel pomeriggio una mia insegnante ci ha fatto vedere un bookblog e io mi sono ritrovata per lo più a storcere il naso davanti a quelle recensioni che si perdevano nella volgarità lessicale senza avere alcun focus sul libro. È stato in quel momento che ho deciso di buttarmi e aprire un mio spazio personale in cui dare spazio a ciò che pensavo. Questa iniziativa ha cominciato a prendere campo e sono arrivata a chiedere alle mie amiche se volessero partecipare, così oggi lo co-gestisco con Alessia che mi fa da supporto tra la marea di cose da preparare.
Alessia: Ciao! Dreamage è nato da Clara, che voleva creare un luogo dove ci si poteva confidare e parlare liberamente di film, serie tv, ma principalmente libri. Prima di farmi entrare in questo mondo mi ricordo che Clara mi aveva dato una lista di titoli di libri che dovevo assolutamente recuperare e che dire è stato amore a prima vista per molti romanzi. È così che mi sono avvicinata al suo mondo e al blog.
Claudio: come vi ritagliate il tempo per dedicarvi alle attività del blog?
Clara: Dare tempo e spazio al blog mi viene naturale, è come dare spazio nella propria vita alla propria creatura. Dreamage Blog è il mio luogo sicuro, quel posto nel mondo e nella mia testa in cui dare un senso alle cose e mi permette di risanare le ferite della vita quando occorre. A volte mi ritrovo a controllare le email al mattino mentre faccio colazione, altre volte sono lì con l’abbiocco post pranzo a buttare giù qualche riga per il prossimo articolo o ci sono momenti della settimana in cui faccio una full immersione organizzativa del blog. Dare tempo al blog accade in modo super flessibile, quando ho una pausa dal lavoro mi butto a preparare sempre qualcosa, cerco sempre di seguire il cuore e il mio istinto senza obbligarmi.
Alessia: Essendo una studentessa universitaria concentro le attività del blog o dopo pranzo o dopo cena in modo tale da non privarmi dello studio ma allo stesso tempo di dedicarmi a una cosa che mi piace. Alle volte il tempo per leggere un libro è talmente poco che rischio di fare nottata se mi prende troppo o al peggio addormentarmi sopra di esso.
Claudio: cosa pensate delle fiere come strumento per l’autore?
Clara: Le fiere tematiche sono momenti unici sia per gli autori sia per i lettori, sono un momento per farsi conoscere o per instaurare un legame. Da blogger ho partecipato a tanti eventi, molti di più da lettrice e ogni volta è un momento di scoperta in cui approccio un nuovo libro e apprezzo quelle poche chiacchiere che scambio con l’autore o l’autrice. Amo conoscere le persone, anche se non si direbbe dal mio carattere riservato e titubante, soprattutto gli autori con i quali entro sempre in sintonia. Confesso che dopo averli incontrati, molto spesso leggo o rileggo i loro libri per vedere se li rincontro tra le pagine.
Alessia: Molti libri che sono nella mia libreria li ho presi girando al salone del libro e conoscendo autori self. Ho sempre pensato che sia un ottimo metodo per farsi conoscere e far conoscere i libri alle persone. L’autore può interagire, p
arlare e conoscere altri autori con cui scambiare idee utili per il prossimo romanzo. A noi personalmente piace tanto non solo perché ci ritroviamo tra di noi, ma anche per conoscere nuove case editrici e autori.
Claudio: vi capita spesso di recensire libri che non vi piacciono e riuscite a restare distanti nelle recensioni come valutazione?
Clara: Recensire i libri con una percezione più oggettiva possibile è uno dei valori su cui ho fondato il mio blog, ma ammetto che a volte non si può essere imparziali poiché ogni recensione avrà sempre un minimo di percezione soggettiva. Recensire negativamente non è semplice, proprio per questo ho ideato uno schema per le recensioni che motivi nel miglior modo possibile il voto finale che decidiamo di dare a un libro. Non amo dare brutti voti senza motivazione e quando accade preparo sempre una scaletta per capire se è più percezione personale o oggettiva così da discernere il più possibile il pensiero, donando una comunicazione degna del libro.
Alessia: Personalmente è raro che recensisco libri che non mi piacciono, questo perché la trama non mi attira o anche la copertina. Quando leggo un libro e percepisco che non mi piace è molto raro che lo chiudo a metà e non lo finisco perché non è giusto nei confronti dell’autore che ci ha speso tempo e denaro nella realizzazione di un suo sogno. Per quello che quando scrivo una recensione riesco per quanto possibile a far valere i punti positivi del libro e mai quelli negativi. Molti autori apprezzano la sincerità e q
ualche consiglio che non fa mai male per aiutarli a migliorare sempre di più.
Claudio: quali margini di sviluppo ha la vostra piattaforma e in cosa preferite cimentarvi con i libri?
Clara: Il blog non vuole essere un luogo in cui buttare tanti contenuti a caso, ogni cosa che portiamo su Dreamage è accuratamente ponderata su dati e interessi dei lettori. Ci piace fornire consigli di lettura e per questo abbiamo creato una sezione che si chiama 5 libri, lì i lettori possono trovare idee di lettura partendo dal genere, dal trope o dall’ambientazione. Oltre ai consigli, diamo spazio alle nuove uscite del mese e alle nostre recensioni che puntano a consigliare sia l’autore che il lettore. Speriamo che con ogni nostro articolo chi ci segue e supporta possa essere coinvolto nel nostro viaggio letterario.
Alessia: Il nostro blog è in continua evoluzione sia per stare al passo con i tempi ma allo stesso tempo cercare di non cadere nella banalità seguendo la massa. Cerchiamo sempre di creare nuovi contenuti che invogliano il lettore a leggere quel libro e a parlarne con noi, attraverso i social o anche tramite una chiacchierata quando ci si incontra al Salone del Libro. Essendo un amante della musica e dei film sto cercando di mischiare le mie passioni per creare un contenuto che tocchi tutti i campi e che ovviamente si leghino ai libri.
Claudio: leggete e recensite qualsiasi genere di opera?
Clara: Amo leggere, non mi spaventa buttarmi in nuove letture o generi. Sono, però, una mood reader e devo scendere a patti con la mia persona. Dopo tanti anni come blogger ho capito che è meglio leggere ciò che mi attira in quel momento senza farmi condizionare da pressioni esterne o altri impegni, perché amo dedicarmi totalmente al libro che leggo e amo scrivere una recensione valutando ogni suo dettaglio. Credo nel dare valore ai libri che leggo e al lavoro che li ha portati a venire alla luce, perciò penso sia giusto non prenderli alla leggera. Le parole hanno un loro peso e valore, quindi gli darò tutto il valore possibile.
Alessia: Personalmente non riesco a leggere il genere horror, questo perché da bambina ho visto un film che mi è rimasto impresso e non mi ha fatto più dormire la notte. Per quanto riguarda le poesie non mi dispiacciono però
preferisco un romance o un fantasy o un giallo per potermi distrarre dalla vita quotidiana di tutti i giorni.
Claudio: cosa pensate della nostra opera di volontariato?
Clara: Abbiamo conosciuto meglio il Csu nell’ultimo Salone del Libro di Torino e ci siamo ritrovate accolta da sorrisi emozionati, calore e tantissima passione. Ci siamo fermate a parlare per molto tempo e siamo passate nuovamente anche il giorno dopo perché non ci sembrava abbastanza, volevamo conoscere gli autori. Avere a che fare con il collettivo ci ha permesso di capire con più coscienza la realtà editoriale per gli autori e quanto sia difficile differenziarsi. È un punto di inizio per molti e per noi un punto di scoperta. Penso che potrebbero creare anche una community unita online su Instagram o sui social, sarebbe davvero bello vedere tutti sbocciare in questo prato di storie di grinta.
Alessia: Conoscendovi di più al Salone del Libro ho scoperto una community che si fa forza e coraggio da sola, che affronta le battaglie a testa alta, in questo caso nel campo dell’editoria, e che ha voglia di fare. Ammiro molto le persone con grinta e che riescono a trasportarmi nel loro libro anche soltanto parlando e descrivendo i personaggi o dove ci troviamo. Ogni autore è importante, tutte le storie meritano di essere lette e meritano di essere comprate dalle persone per valorizzare di più l’autore a scrivere e farci immergere ancora in storie da mozzare il fiato.