Oggi il CSU dedica una pagina ad un autore, amico e creativo speciale, che da anni partecipa alle nostre fiere, sin dai tempi di SEU, con i suoi libri. Ha realizzato la nuova insegna CSU, ma già si era occupato delle insegne di SEU, che ci accompagnerà per molte fiere future. L’intervista che gli dedichiamo è a cura di Jessica Maccario.
Sappiamo che hai esordito nel 2015 con il romanzo “La fonte di Vahalon”, puoi raccontarci di cosa parla?
Ciao a tutti e grazie per questa opportunità.
La Fonte di Vahalon è fondamentalmente l’idea fantastica di libertà, la libertà sana e sincera dei giovani, quella un po’ folle e tipica dei sognatori veri. Come l’ho sviluppata? Avete presente le bellissime isole volanti del cartone animato di Peter Pan degli anni novanta?! Beh, io le ho sempre adorate, sognavo di volare insieme a Peter fin da piccolo, poi nel 2009 un certo novellino di nome James Cameron ha prodotto il film Avatar dove, con mio grande stupore, ho visto ricreato sul grande schermo ciò che da sempre immaginavo nella mia testa: Le isole volanti. Ho quindi deciso di creare questo fantastico mondo popolato di isole volanti (Molokai), piccole e grandi, dotate di una gravità propria e, ognuna, del proprio microcosmo. Kendra, la protagonista del romanzo vive sulla terra e, a differenza del suo popolo, non ha paura dell’altezza, tanto meno dei Molokai. Ne è attratta con ogni fibra del suo corpo e nonostante le leggi create dagli Uomini del Cielo (non sono Angeli, quindi non vi aspettate nulla di religioso) lo vietino, decide di esplorarle e quindi infrangere un Trattato vecchio di centinaia di Lune (il tempo non si misura in anni ma in Lune). Da quel momento in poi la vita di Kendra e di chi le sta intorno è destinata a prendere una piega del tutto inaspettata.
Al momento mi fermo qui, ma chi volesse approfondire le vicende della giovane sognatrice, potrà avere a disposizione l’intero romanzo quindi, buona lettura.
“Il sigillo di Atlas” è la seconda avventura fantastica della serie, quanti altri libri sono in progetto e quali novità hai in programma per i lettori?
Il Sigillo di Atlas è stato bellissimo da scrivere, non fraintendetemi, la qualità del libro la valuteranno i lettori, ma a sensazioni è stato quello che mi ha dato di più, spero di trasmettere queste emozioni a chi vorrà leggere i miei scritti.
Questa saga sarà composta principalmente da tre libri in quanto cronologicamente consequenziali, ma ho deciso di scrivere anche un prequel, poco più di 80 pagine per raccontare un aneddoto di un giovane Moki (nella trilogia l’anziano nonno di Kendra) e dare un senso ai tanti indizi seminati lungo la storia, la ciliegina sulla torta, il pezzo finale del grande puzzle.
Nei tuoi romanzi dai molta importanza all’ambientazione, in quelli che vengono definiti MedioMondo, SottoMondo e Molokay, piccole isole volanti con gravità propria. Come dobbiamo immaginarci questi mondi? in che modo la tua fantasia si è intrecciata con la realtà nella costruzione della storia?
In realtà i mondi sono quattro. Abbiamo già parlato dei Molokai che, nel loro insieme, formano Il regno dei Cieli.
MedioMondo è fondamentalmente quello degli esseri umani, dove nasce Kendra. Troveremo infine i I Mondi Sommersi e SottoMondo. Ora, se ragionate un po’ su quanto detto potrete notare la connessione con quanto visibile già in copertina: I quattro elementi naturali. Detto ciò e, dopo avervi dato questa anticipazione, una cosa posso garantirvela: questi Mondi, per la natura, per la collocazione e per le creature che li abitano, saranno qualcosa di totalmente nuovi, niente Elfi o creature già conosciute nello stereotipo del mondo Fantasy, spero vi piacerà.
Da grande amante del fantasy e del thriller, cosa in particolare ami di questi generi e cosa non può mancare nelle tue storie?
Onestamente odio il “già letto”, ovvero quei libri che sono la copia di altri libri. Adoro i romanzi originali e onestamente è l’unico ingrediente che non deve mai mancare nella mia scrittura. Adoro Stephen King perché credo sia (per originalità) l’autore più geniale degli ultimi cinquant’anni; Jules Verne che in quanto a originalità, non aveva eguali e Asimov che era ed è un vero Guru nel suo genere. Se non è originale non mi piace leggerlo, e non mi piace scriverlo. Qualunque cosa decido di mettere su carta deve essere nuovo, fresco, indipendente dal genere, altrimenti mi annoio. Se scrivo qualcosa che non piace a me, come posso pretendere che possa piacere agli altri? Un piccolo esempio potrete trovarlo nel mio racconto “Alice nel paese delle non meraviglie” (antalogia Non c’era una volta, edito S.E.U.), una storia di poche pagine, dove ho voluto riscrivere le vicende della piccola Alice in chiave Social network, un racconto breve scritto con humor, ma dal fortissimo significato metaforico, che fa riflettere. In questo racconto dedicato a mia figlia Alice c’è tutto di me, che piaccia o no, si capisce chi è il Raffaele scrittore.
In che modo ti sei mosso per promuovere i tuoi libri?
Diciamo che, come molti nuovi scrittori, mi sono scontrato con la realtà della tecnologia. Potrebbe sembrare un grosso vantaggio e apparentemente molto semplice pubblicizzare un’opera avendo a disposizione la tecnologia che, con pochi clic, ti collega al mondo, ma io credo che sia più uno svantaggio. Purtroppo oggi in Italia sono più gli scrittori che i lettori, è una realtà con la quale credo, chiunque ha deciso di intraprendere questo mondo, si è dovuto scontrare. Un mondo dove il lucro ha più valore della qualità. Qualche presentazione sul territorio, diverse fiere, soprattutto e grazie a SEU e CSU, e i Social Network, anche se credo poco in quest’ultimo mezzo per i motivi sopracitati, in Italia manca la cultura della lettura in primis, solo colmando questo vuoto si potrà valorizzare chi mette cuore e qualità nella scrittura.
Hai altre passioni oltre alla scrittura?
Adoro viaggiare, visitare posti nuovi e scoprire culture differenti. Fino a qualche anno fa ho potuto farlo con grande piacere, ovviamente sempre in compagnia di un libro da leggere (la mia seconda passione). Un libro è la prima cosa che metto in valigia quando parto, ancor prima dello spazzolino e dei calzini. Colleziono libri da anni, sopratutto di Stephen King, di cui posseggo diverse centinaia di opere, in alcuni casi in decine di edizioni differenti.
Libro/cover/biografia
Raffaele Della Corte nasce il 26 gennaio 1984 in una piccola cittadina in provincia di Caserta (Campania), dove vive un’infanzia felice in compagnia dei suoi amati fratelli. All’età di dieci anni si trasferisce con tutta la famiglia in Emilia Romagna, nella tranquilla città di Carpi, dove tuttora vive e lavora. Letteralmente cresciuto sognando le avventure del film “La storia infinita”, si appassiona fin da subito al mondo Fantasy. Diventa un vero sognatore dalla lungimirante immaginazione, grande stimatore di autori come Tolkien, Jules Verne, Wilbur Smith, Asimov e Stephen King. Quest’ultimo diventa il suo scrittore preferito, di cui colleziona e legge ogni suo capolavoro. Ispirato dalla saga Fantasy-Western-Horror: “La torre nera”, comincia a scrivere storie intricate e piccoli racconti.
Nel gennaio 2015 pubblica il suo primo Romanzo Fantasy “La fonte di Vahalon”.